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“La massima testimonianza di Venera in Terra”, questa fu la dedica di Gabriele D’Annunzio su una copia de “Il Piacere”, che donò a Lina Cavalieri, il soprano e l’attrice che entro nel Mito, definita agli inizi del ‘900 “La Donna più Bella del Mondo”.

Colei che ogni giorno riceveva dai suoi ammiratori milletrecento fiori tra rose ed orchidee. Nel cuore di Natalina Cavalieri sembrava però che ci fosse spazio solo per l’arte, l’arte del canto, che difatti le aveva cambiato la vita.

Il 4 marzo 1900 debutta con “La Bohème” di Giacomo Puccini al teatro San Carlo di Napoli. E’ il trampolino per la grande lirica negli Stati Uniti, dove la fama della sua bellezza l’anticipa. Siamo nel 1906, il pubblico americano riempie i teatri più per vederla che per ascoltarla.

La sua straordinaria bellezza, l’eleganza del portamento, la sua sensualità e le acconciature sontuose la conducono ad incarnare il ruolo di assoluta Diva. Sottoscrive importanti contratti con la Metropolitan Opera Company e con la Manhattan Opera Company, ed è interpreta insieme al nostro mitico Enrico Caruso e Francesco Tamagno.

A New York, al Metropolitan Opera, assieme ad Enrico Caruso interpreta la Fedora e dopo il bacio appassionato di scena, tra i due cantanti nasce il “Mito”. La stampa la definisce “The Kissing Primadonna” (La Primadonna che bacia).

(Fonte: Roberto Di Ferdinando)