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Cos’è la pittura del rinascimento?

“Rinascita”, da cui viene il termine Rinascimento, venne usato per la prima volta dallo storico francese Jules Michelett nel 1855, che la coniò per definire la scoperta del mondo e dell’ uomo che ebbe luogo nel xv secolo, riferendosi però non solo all’ arte.

L’ Arte guidata a quel tempo dalla Pittura Italiana stava abbandonando lo stile gotico ed era entrata nel periodo Tardo-Gotigo che preannunciava il Rinascimento.

La pittura, intesa come affreschi e tavole, si occupava di Dio e dei Santi.

Nel xv secolo in Italia in seguito alle evoluzioni storiche, inizò un rinnovamento culturale scientifico, nelle corti, presso i nobili, i centri più attivi furono: Firenze, Napoli, Roma e Venezia, per poi diffondersi in tutta Europa.

I Soggetti della Pittura del Rinascimento.

l’ uomo, dal XIV secolo cominciò a comprendere, ad avere consapevolezza della propria importanza e del proprio ruolo nel mondo, con questo nuovo stile gli Artisti iniziarono a raccontare la Storia Cristiana dal punto di vista dell’ uomo.

Gli affreschi, le pitture su tavola e tela, a tempera e ad olio decorano gli edifici religiosi e civili.

I soggetti sono sacri e profani, le figure inserite in paesaggi e architetture, dipinti secondo le regole della prospettiva.

Spesso nella composizione è presente tra i vari personaggi “il mecenate” che ha commissionato l’ opera.

Progressivamente venne abbandonato il fondo dorato e i corpi venivano così ritratti anatomicamente in modo più preciso.

Si afferma il ritratto, fornendo una documentazione preziosa dell’ abbigliamento, le acconciature, i gioielli dell’ epoca, oltre alle immagini fisiche dei personaggi.

Gli Artisti Rinascimentali Italiani, studiano la prospettiva e la rappresentazione dello spazio, mentre invece in quell’ epoca i Pittori Fiamminghi e Tedeschi sono più interessati a una minuziosa rappresentazione del mondo esterno.

Così gli Artisti del Rinascimento per ottenere l’ armonia dell’ insieme dell’ opera approfondiscono lo studio delle proporzioni, esplorando l’ anatomia e la natura. Sarà Leonardo da Vinci a trasformare l’ arte in scienza indagando il corpo umano, i fenomeni legati al movimento e cercando nell’ antichità le radici della propria cultura.

Nell’ Italia del Nord è ancora in pieno sviluppo lo stile Gotico, Firenze invece prosegue già nel processo di rinnovamento  avviato da Giotto, che aveva superato l’ espressività bizzantina recuperando la tradizione classica.

Proprio a Firenze andava affermandosi un nuovo modo di considerare l’ Arte non più concepita come una attività manuale bensì intellettuale.

La riforma Artistica Fiorentina, iniziata con Brunelleschi, Donatello, Masaccio, Leon Battista Alberti prosegue nell’ opera di grandi artisti pittori quali: Paolo Uccello e Sandro Botticelli, gli scultori Jacopo della Quercia, Luca della Robbia e Andrea del Verrucchio.

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Fonte: www.settemuse.it

Galleria Nazionale dell ‘Umbria, l’ Opera d’arte é esposta presso la Galleria dal 04-07-al 04-08 2019 dalle Collezioni del Museo Ermitage di San Pietroburgo Si Ringrazia la Direzione e il Personale della Galleria Nazionale dell ‘Umbria per la Cortese e disponibile accoglienza, l’ impeccabile organizzazione, per il PERMESSO CONCESSO PER LE FOTOGRAFIE SENZA FLASH, GRAZIE DI CUORE!

Irma Borno alias Il Cappello di Irma, Fotografia, Montaggio Video a cura di Marco Mazzocchi STAFF Il Cappello di Irma YouTube Channel e Sito www.ilcappellodiirma.it

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“Canestra di frutta” – Caravaggio.

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Il giardino dell’ amore – Peter Paul Rubens.

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Il Romanticismo Italiano.

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L’Arte Rinascimentale Italiana.

Ricordiamo alcuni tra i più famosi Artisti del Rinascimento Italiano.

Il grande Leonardo da Vinci ci ha lasciato oltre alle sue geniali e meravigliose opere conosciute, un patrimonio di opere, progetti, bozze e disegni davvero molto ricco e interessante, certamente chiusi in musei o in altri luoghi in cui vengono conservati, non facilmente consultabili. Esiste infatti una meravigliosa collezione che però è possibile consultare su internet: “la Royal Collection Trust of Buckingham Palace”, che gestisce le collezioni d’ Arte della Famiglia Reale, rendendo disponibili online decine di suoi disegni: “sullo studio dell’ anatomia del corpo umano” con tanto di appunti e descrizioni. (fonte di redazione web.)

Nacque il 15 aprile del 1452 ad Archiano di Vinci. Leonardo è cresciuto a Firenze artisticamente allievo del Verrocchio, in un ambiente dove si insegnava a concepire la figura umana, scolpita o dipinta, non immobile ma inserita nello spazio.

Non si è limitato ad operare nel campo artistico ma ha spaziato in quasi tutti i campi dello scibile umano. Ha trascorso gli ultimi periodi della sua vita in Francia, dove ha portato alcuni quadri dipinti in Italia tra cui: “la Gioconda”. E morto ad Amboise il 2 maggio 1519.

“Mona Lisa la Gioconda”.

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Omaggio all’indimenticabile Poeta Cantautore Fabrizio De Andrè

Scuola Civica di Musica Fabrizio De Andrè

Omaggio a Juana Romani, pittrice italiana

Originaria di Velletri (Roma) ed emigrata a Parigi da bambina, Juana Romani è stata omaggiata nella sua città natale con una mostra allestita presso il Convento del Carmine, diventato i mesi scorsi una sede distaccata dell’Accademia di Belle Arti di Roma. La mostra è stata aperta fino al 28 gennaio 2018. Venne sempre nominata con l’appellativo “La Petite Italienne” Da modella e pittrice, figura quasi pionieristica sul fronte della parità di genere. Questa mostra ha celebrato la sua vicenda umana e artistica a 150 anni dalla sua nascita.

Avvicinatasi al mondo dell’arte svolgendo il mestiere di modella nella Accademia privata Colarossi e Julian e in diversi atelier, Juana Romani dimostrò un precocissimo talento a livello pittorico successivamente confermato dalla vittoria della medaglia d’argento all’Esposizione Universale del 1889, ad appena 22 anni, con Bartolomeo Bezzi e Luigi Nono.

Il percorso espositivo ha ricostruito per intero il profilo dell’artista, riunendo opere chiave della sua produzione. Concessa da una raccolta francese l’enigmatica opera “Figlia di Teodora” e materiale iconografico e documentario inedito comprensivo anche di disegni, incisioni e periodici d’epoca.

Nel contesto francese dei Salons, Juana Romani godette di ampia fortuna anche grazie agli autoritratti “di femminismo esagerato”, secondo la definizione coniata da Armand Silvestre, nei quali impiegò le proprie sembianze per rileggere personaggi femminili esistenti o legati alla tradizione letteraria.

La mostra ha costituito un’occasione per cogliere aspetti salienti della personalità di Juana Romani, con idee in grado di avvicinare l’artista a questioni al centro del dibattito ancora oggi. Infatti si rifiutò di aderire ad associazioni di “femmes peintres”, fu tra le prime a rivendicare la parità di genere con opere quali “Mina da Fiesole”, ritratto in cui compare come una donna nei panni del celebre scultore rinascimentale, ammiratissimo da lei, Mino da Fiesole, riuscendo così ad anticipare le moderne posizioni sull’abbattimento delle distinzioni di trattamento sociale su base sessuale.

Fonte: arte.sky.it

Omaggio a Juana Romani

Henri de Toulouse-Lautrec, la ricerca del vero

Henri de Toulouse-Lautrec nasceva ad Albi il 24 novembre 1864 e morì a soli 37 anni il 9 settembre del 1901. Fu un innovatore artistico unico, dalla personalità originale, precursore dei tempi per quell’epoca. Allontanandosi dalla delicatezza di Monet, dalle tinte pastello e dal delicato tocco dell’en plein air, la pittura di Toulouse-Lautrec si avvicinò a quella di Degas. Esponente del post-impressionismo, seppur difficile da classificare per gli artisti del suo livello.

Ball dans Moulin Rouge

Anticipò la corrente dei Fauves utilizzando tavolozze di colore molto semplici, dominate dai colori primari, utilizzando righe nere e forti per i contorni. Una certa maturazione stilistica fu imposta dalla sua tecnica pittorica, che lo rese famoso: i manifesti pubblicitari, litografie, che certo non erano stampati come quelli di oggi, ma le prime stampe chimiche realizzate sulla pietra.

I colori primari, per Lautrec, diventano più caratterizzati che realistici, impossibile visto il metodo, rende i manifesti comunicanti attraverso le loro tinte oltre che la loro immagine. Come per il leitmotiv, per l’opera, tinte e macchie di colore diventano un metodo per esprimere emozioni e storie. Fu capace quindi di rappresentare la realtà, ben capibile anche con pochi tocchi di colore e figure, alle volte caricaturali.

Henri de Toulouse-Lautrec non iniziò la sua carriera artistica come pubblicitario, ma i suoi manifesti divennero ricercati solamente nella seconda metà della sua breve e intensa vita. Formatosi all’Accademia di Belle Arti, cominciò infatti anche lui con oli su tela e in un primo momento firmandosi con uno pseudonimo; in quanto il padre non voleva che i suoi quadri “rovinassero” il loro cognome data l’origine aristocratica della famiglia. Quando si spostò a Parigi con la madre, intorno al 1870, venne influenzato in qualche modo dagli impressionisti che in quel momento erano sulla cresta dell’onda. Si avvicinò poi alle opere di Degas e Van Gogh, del quale fece un ritratto, che vantavano un uso del colore particolare e molto più incisivo.

Bal du Moulin de la Galette

Espose le sue opere (tra cui Bal du Moulin de la Galette), unendosi al gruppo Les XX, a Bruxelles, con i quadri che solitamente troviamo sui libri di storia. Il suo vero successo fu a Montmartre. Cominciò a produrre le sue litografie per pubblicizzare gli spettacoli del Moulin Rouge assieme alle scenografie degli spettacoli. Ma a lui interessava l’aspetto umano dei personaggi, dei quali attraverso le sue opere, traspariva l’emotività, insieme alla realtà dei loro sentimenti. Soprattutto delle magnifiche ballerine, mettendo in risalto la loro femminilità, senza pregiudizio e senza mai giudicarle, senza mai ritrarle come donne di poco conto. Per lui valeva di più la gente, “la persona”, il realismo piuttosto che un bel paesaggio di una veduta, oppure come tanti suoi illustri colleghi che invece ritraevano i mulini della zona.

La Toilette

Dipinse già da quando iniziò a frequentare l’Accademia, dipinse sempre la gente e il loro mestiere. La sua tanto discussa vita privata, cosiddetta sregolata, era anche dettata dalla sua assoluta ricerca del vero e dell’elemento reale. Lui che arrivava dall’aristocrazia, conte, non aveva vergogna e remore dal ritrarre anche le donne dai lavori più umili. Un uomo che sicuramente arrivava anche da una grande sofferenza dovuta ad una sua malattia genetica ed in seguito ad un incidente subito ad entrambe le gambe, purtroppo, che rimasero cortissime. Dotato di grande generosità, di nobiltà d’animo e insieme ai suoi talenti fecero di quest’uomo un vero artista.

“Sempre e dovunque anche il brutto ha i suoi aspetti affascinanti, è eccitante scoprirli là dove nessuno prima li ha notati.”

Henri de Toulouse-Lautrec

Fonte: ArtSpecialDay

Omaggio a Henri de Toulouse-Lautrec

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