Lavorare la paglia
La lavorazione della paglia risale teoricamente agli inizi del XVIII secolo. Esistono opere famose quali le paglie di Firenze che sono state realizzate con l’intrecciatura fatta a mano. La lavorazione finale, necessaria per definire la forma, veniva creata invece con l’aiuto meccanico di presse e macchine. Prima della fase, però, che interessa la creazione del cappello vero e proprio, sono necessari numerosi passaggi per poter ottenere dei filamenti schiacciati delle stesse dimensioni e tonalità. Il giorno prima della lavorazione è necessario tenerla a bagno e poi schiacciare le fibre per renderle più morbide e maneggevoli. Successivamente, come si faceva un tempo, pressarle manualmente oppure lasciarle riposare per alcune ore sotto un oggetto pesante per infine fare evaporare l’acqua. Una volta pronta la paglia si procederà a sezioni, creando prima il cilindro del cappello e in seguito la falda, tutto secondo la sapiente tecnica dell’intrecciatura. Per il cilindro realizzare una treccia centrale lineare o di forma circolare, a seconda della forma che si darà al cappello. Di seguito si procede intrecciando i lunghi filamenti a mo’ di spirale. Le trecce dovranno quindi essere poste l’una sopra l’altra, unendole con ago e spago, procedendo fino a quando non si sarà soddisfatti del risultato. Si passa poi alla falda, anche questa avrà una grandezza a piacere. Il procedimento è uguale ma, a differenza della prima sezione, le file intrecciate verranno cucite una accanto all’altra. Finalmente arrivati a questo punto si possono unire le due sezioni utilizzando sempre l’ago e lo spago.
L’attaccatura
Attaccata la falda al cilindro, si passa a coprire la cucitura, che sarà un elemento decorativo. Può essere un nastro colorato incollato con della colla a caldo oppure, in caso di cappelli femminili, un fiocco o con degli ornamenti, fiori o pietre colorate.
Ed ecco fatto il cappello di paglia intrecciata!
Ps. fate delle trecce sempre abbastanza strette, così da non lasciare spazi.
Fonte: pianetadonna.it
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