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Inchiostro d’Amore – ”Il tuo sorriso” Pablo Neruda

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
(Pablo Neruda)

”Paysage bord de mer” Nicolas de Stael, 1954

Musica: Ashton Manor – Stings di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1300043

Artista: http://incompetech.com/

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Arte e Cultura – ”Bar alle Folies-Bergére” Edouard Manet

Fonte: ”Gli Impressionisti” – Mondadori

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma

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Ascoltiamo… – da ”Confesso che ho vissuto” di Pablo Neruda

La parola.

… tutto quel che vuole, sissignore, ma sono le parole che cantano, che salgono e scendono… mi prosterno dinanzi a loro… le amo, mi ci aggrappo, le inseguo, le mordo, le frantumo… amo tanto le parole… quelle inaspettate… quelle che si aspettano golosamente, si spiano, finché a un tratto cadono… vocaboli amati… brillano come pietre preziose, saltano come pesci d’argento, sono spuma, filo, metallo, rugiada… inseguo alcune parole… sono tanto belle che le voglio mettere tutte nella mia poesia… le afferro al volo, quando se ne vanno ronzando, le catturo, le pulisco, le sguscio, mi preparo davanti il piatto, le sento cristalline, vibranti, eburnee, vegetali, oleose, come frutti, come alghe, come agate, come olive… e allora le rivolto, le agito, me le bevo, me le divoro, le mastico, le vesto a festa, le libero… le lascio come stalattiti nella mia poesia, come pezzetti di legno brunito, come carbone, come relitti di un naufragio, doni dell’onda…

Tutto sta nella parola… tutta una idea cambia perché una parola è stata cambiata di posto, o perché un’altra s’è seduta come una reginetta dentro una frase che non se l’aspettava e che le obbedì…

Hanno ombra, trasparenza, peso, piume, capelli, hanno tutto ciò che s’andò loro aggiungendo da tanto rotolare per il fiume, da tanto trasmigrare di patria, da tanto essere radici… sono antichissime e recentissime… vivono nel feretro nascosto e nel fiore appena sbocciato…

Che buona lingua la mia, che buona lingua abbiamo ereditato dai biechi conquistatori… andavano a balzi per le tremende cordigliere, per le Americhe increspate, cercando patate, salsicce, fagioli, tabacco nero, oro, mais, uova fritte, con quell’appetito vorace che non s’è più visto al mondo… trangugiavano tutto, con religioni, piramidi, tribù, idolatrie eguali a quelle che portavano nei loro sacchi… dovunque passassero non restava pietra su pietra…

Ma ai barbari dagli stivali, dalle barbe, dagli elmi, dai ferri dei cavalli, come pietruzze, cadevano le parole luminose che rimasero qui spendenti… la lingua. Fummo sconfitti… e fummo vincitori… si portarono via l’oro e ci lasciarono l’oro… se lo portarono via tutto e ci lasciarono tutto… ci lasciarono le parole.

”Confesso che ho vissuto” di Pablo Neruda

Musica: Prelude No. 13 di Chris Zabriskie è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Fonte: http://chriszabriskie.com/preludes/

Artista: http://chriszabriskie.com/

Voce e video. Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”


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Musica per l’Anima – Sinfonia n.5 | BEETHOVEN

Sinfonia n.5 in DO minore, op.67 di Ludwig van Beethoven, 1807-08

”L’onda” Gustave Courbet, 1869

Video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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FILASTROCCHE E FIABE – ”I cammelli dell’Epifania”

Epifania, nell’aria quieta
guizza la coda d’una cometa
ferma all’ingresso d’una capanna
dove dolcissima canta una mamma.
Canta una mamma, lunghi ha i capelli,
immensi gli occhi tranquilli e belli,
lunghi capelli come di seta,
come la coda della cometa.
E tre cammelli, lungo la via
giungono proprio all’Epifania.
Tre re, tre magi portan con loro
in dono: mirra, incenso e oro.
Incenso mirra e una coppa d’oro
per un minuscolo, grande tesoro.
Anche se lunga, dolce e’ la via
ai tre cammelli dell’Epifania.

(fonte: www.filastrocche.it)

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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IL POTERE DELLA PREGHIERA – Gosho di Capodanno

Trasformiamo la Sofferenza in Energia d’Amore
Gosho di Capodanno di Nicheren Daishonin

Spiegazione del Presidente della Soka Gakkai, Daisaku Ikeda, tratto da Buddismo e Società n.168

”Golden Lotus” Olivia Fraser, 2008

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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BUON ANNO!!! BUON 2021! ♥️

CAPODANNO 2021! 🎊🎉🎊🎉

Cari Amici 💖 Buon Anno Nuovo!❣️Auguri di Ogni Bene! ✨

Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Musica per l’Anima – A NIGHT ALONE | Asher Fulero

Auguri a tutti voi, prepariamo il cuore all’anno che verrà e raccogliamo in noi ciò che è stato.

Da Irma e tutto lo staff de ”Il Cappello di Irma”, BUON 2021 !

Graziano Rey

Video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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”Ballo a Bougival” Pierre-Auguste Renoir

Fonte: ”Gli Impressionisti” – Mondadori

”Ballo a Bougival” Pierre-Auguste Renoir, 1882-1883
”Ballo in campagna (Ballo a Chatou)” e ”Ballo in città”
Pierre-Auguste Renoir, 1883

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Ascoltiamo… – da ”Il Piccolo Principe”

La volpe tacque e guardo’ a lungo il piccolo principe:
“Per favore… addomesticami”, disse.
“Volentieri”, disse il piccolo principe, “ma non ho molto tempo, pero’. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose”.
“Non ci conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe. “Gli uomini non hanno piu’ tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia’ fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu’ amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”
“Che cosa bisogna fare?” domando’ il piccolo principe.
“Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. “In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, cosi’, nell’erba. Io ti guardero’ con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ piu’ vicino…”
Il piccolo principe ritorno’ l’indomani.
“Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe.
“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero’ ad essere felice. Col passare dell’ora aumentera’ la mia felicita’. Quando saranno le quattro, incomincero’ ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro’ il prezzo della felicita’! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro’ mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”.
“Che cos’e’ un rito?” disse il piccolo principe.
“Anche questa e’ una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. “E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’e’ un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e’ un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza”.
Cosi’ il piccolo principe addomestico’ la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
“Ah!” disse la volpe, “… piangero'”.
“La colpa e’ tua”, disse il piccolo principe, “io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”
“E’ vero”, disse la volpe.
“Ma piangerai!” disse il piccolo principe.
“E’ certo”, disse la volpe.
“Ma allora che ci guadagni?”

“Ci guadagno”, disse la volpe, “il colore del grano”.
Poi soggiunse:
“Va’ a rivedere le rose. Capirai che la tua e’ unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero’ un segreto”.
Il piccolo principe se ne ando’ a rivedere le rose.
“Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente”, disse. “Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e’ per me unica al mondo”.
E le rose erano a disagio.
“Voi siete belle, ma siete vuote”, disse ancora. “Non si puo’ morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e’ piu’ importante di tutte voi, perche’ e’ lei che ho innaffiata. Perche’ e’ lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche’ e’ lei che ho riparata col paravento. Perche’ su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche’ e’ lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche’ e’ la mia rosa”.
E ritorno’ dalla volpe.
“Addio”, disse.

“Addio”, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale e’ invisibile agli occhi”.
“L’essenziale e’ invisibile agli occhi”, ripete’ il piccolo principe, per ricordarselo.
“E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi’ importante”.
“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurro’ il piccolo principe per ricordarselo.
“Gli uomini hanno dimenticato questa verita’. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…”
“Io sono responsabile della mia rosa…” ripete’ il piccolo principe per ricordarselo.

”Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry
estratto del capitolo 21

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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