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Arte e Cultura – “Claduégne” Stanley William Hayter

Uno schema di onde continue creato dagli avvolgimenti di un nastro carica questa ipnotica stampa dal ritmo vorticoso di una sensazione di elettricità. I colori stridenti danno alla composizione, che sembra non avere né inizio né fine, un’acidità che paradossalmente ha anche la morbidezza del velluto. Sebbene provenisse da una famiglia di artisti da generazioni, Hayter iniziò la carriera nell’industria petrolifera, prima di diventare uno dei più importanti artisti grafici del suo tempo, sperimentando incessantemente l’applicazione di nuove tecniche. Fu tra i primi membri del movimento surrealista, ma la sua importanza è legata alle innovazioni nelle tecniche di stampa e incisione. Passò la maggior parte della vita a Parigi, dove nel 1926 fondò il famoso Atelier 17, dove operarono artisti di tutte le nazionalità come Pablo Picasso, Marc Chagall, Alberto Giacometti e Yves Tanguey. Durante la Seconda guerra mondiale si trasferì a New York, ma ritornò a Parigi nel 1950.

“Claduégne” Stanley William Hayter, 1972. Incisione su carta, 49×60 cm

Fonte: “The Art Book” – Mondadori
Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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IL POTERE DELLA PREGHIERA – ”Credo…” Dalai Lama

Trasformiamo la Sofferenza in Energia d’Amore

Credo che la felicità e la gioia siano lo scopo della vita. Se sappiamo che il
futuro sarà molto buio o doloroso, perdiamo la nostra determinazione a vivere. Perciò la vita è qualcosa che si basa sulla speranza… Una qualità innata tra gli esseri senzienti, particolarmente tra gli esseri umani, è il bisogno o la forte inclinazione a incontrare o a provare la felicità e ad evitare la sofferenza o il dolore. Dunque l’intera base della vita umana è l’esperienza a vari livelli della felicità. Raggiungere o provare la felicità è lo scopo della vita.
(Dalai Lama)

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Arte e Cultura – ”Ville d’Avray” Jean-Baptiste-Camille Corot

In un paesaggio di grande delicatezza, morbidi toni pastello e alberi dalle foglie leggere come piume creano un’atmosfera sognante, come di un mattino umido di rugiada. Un pallido cielo argenteo si riflette nel lago e il sole colpisce le case sulla sinistra, in un modo che ricorda gli schizzi a olio dei palazzi italiani eseguiti da Corot. Suo padre aveva acquistato una casa a Ville d’Avray, vicino a Parigi, nel 1817, e nell’arco della sua lunga carriera Corot dipinse spesso questo paesaggio. Fu uno dei più grandi paesaggisti del suo tempo e i suoi lavori abbracciano praticamente tutto il diciannovesimo secolo, durante il quale Corot ha ispirato – e ne è stato ispirato – generazioni di pittori. Le tradizionali basi accademiche e la sua visione chiara, fresca, lo identificano come l’ultimo dei paesaggisti classici e il primo degli Impressionisti. Alcuni aspetti dei suoi ultimi dipinti si ritrovano in Alfred Sisley e Claude Monet. In tutta la carriera Corot dipinse circa 3000 tele

”Ville d’Avray” Jean-Baptiste-Camille Corot, 1967-70. Olio su tela, 49×65 cm

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Pensieri ad alta voce – ”Lezioni di melodia serale” Tiziano Fratus

Ri-corderemo
con enfasi, credo,
il silenzio di queste
serate di primavera, nelle
quali l’unico tormento è il gonfiare
l’aria dei grilli, operazione mandarinale
sempre uguale a sé stessa- Ascoltandola,
le finestre aperte nel buio, si ha la sensazione
che nasca in un punto preciso, accanto al cuore.
Sulle schiene s’agitano ipotesi di ali, ed è come
quando si è bambini e ci si tuffa per la prima
volta da un pontile. Quel mancamento
ci mancherà non appena i piedi
avranno rotto le acque. E’ lì
dentro che vorremmo tornare
e ritornare, al respiro che manca,
alla gioia prima che nasca. Al timido
silenzio di un pianeta privo di auto
e di chiacchiere, antico come
un mondo mai conosciuto,
eppure già fervido, già
vivo, già nostro
(”Lezioni di melodia serale”. tratto da ”Sogni di un disegnatore di fiori di ciliegio”, 2020. Tiziano Fratus)

”Il giardino di Hoschedé a Montgeron” Claude Monet, 1876

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Arte e Cultura – FENICI: Arte e Architettura

Fonte: www.fenici.net
Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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D come Donna – “Ogni volta che una donna…” Maya Angelou

8 marzo 2021. A noi Donne

Ogni volta che una donna lotta per se stessa,
lotta per tutte le donne.
(Maya Angelou)

”La Dormiente” Tamara De Lempicka, 1932

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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IL POTERE DELLA PREGHIERA – La preghiera della rana

Trasformiamo la Sofferenza in Energia d’Amore

“La preghiera della rana” di Anthony De Mello (da “Saggezza Popolare dell’Oriente, vol. I)

Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare di una rana.

Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: “Silenzio! Sto pregando”.

Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.

Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.

Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto, questa volta da una voce dentro di lui che diceva: “Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando”.
“Che cosa possono trovare di bello le “orecchie” di Dio nel verso di una rana?” replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: “Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?”

Bruno decise di scoprirlo da sé.

Si sporse dalla finestra e ordinò: “Canta!” e l’aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l’accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato.

Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì più alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.

Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l’universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì che cosa significa pregare.

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Arte e Cultura – ”Il sogno di Tobia” Giorgio De Chirico

IL SOGNO DI TOBIA

Giorgio De Chirico

1917, olio su tela

Nella Bibbia si narra che Tobia fu istruito da un angelo per guarire l’anziano padre non vedente; sarebbe bastato applicare sui suoi occhi del fegato di pesce.

De Chirico rappresenta qui, a destra, su dei trespoli, un PESCE METALLICO, privo di vita, utilizzando la soluzione del “quadro nel quadro”, concetto trattato anche da Picasso e Braque. Con questo “escamotage” viene evidenziata l’autonomia del quadro rispetto alla realtà; il dipinto quindi non è immagine di essa, ma ne è REINVENZIONE.

In primo piano notiamo in maniera evidente una colonnina di mercurio; nella mitologia greca Mercurio sarebbe il messaggero degli déi.

Sulla colonnina leggiamo “AIDEL”, parola composta da “A”, ovvero l’alfa privativa (NON) e “IDEL” che ricorda “IDEE”, dal greco “EIDOS” che significa FORME. Le idee platoniche infatti sono risolte in forme geometriche, suggerite dalle ombre che lo stesso Platone scorge nella caverna, come racconta il mito. Dunque le FORME descrivono l’essenza eterna, assoluta di tutte le cose; la forma plastica, la VERITA’ che sta oltre la dimensione sensibile: nell’IPERURANIO.

Non a caso quindi De Chirico predilige i volumi precisi e le forme nette rispetto ai segni “volatili” tipici degli impressionisti.

“AIDEL”, che fonicamente ricorda anche “ADE”, il regno dei morti, evoca un qualcosa che non vediamo, una realtà invisibile.

Il sogno di Tobia è dunque quello del “terzo occhio”, della cosiddetta “epòpteia”, che troviamo rappresentata per mezzo di segni sui volti dei manichini, ricorrenti nei dipinti di De Chirico. Il SOGNO di riconquistare la VISTA SUPERIORE, con la quale poter vedere l’invisibile, l’ENIGMA presente in ogni cosa.

<< Nuove terre comparvero all’orizzonte. […] Vengano i soffi potenti al di là dei mari inquietanti. […] Siamo esploratori pronti per altre partenze. >>

”Il sogno di Tobia” Giorgio De Chirico, 1917

Testo a cura di Maria Chiara Pernici STAFF Il Cappello di Irma

Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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Arte e Cultura – IKB 79 | Yves Klein

IKB sta per International Klein Blue, un tipo di colore creato e brevettato da Klein, a base di resine sintetiche e pigmenti blu. La maggior parte dei lavori di Klein sono blu, il colore per lui più significativo, in grado di comunicare quella sensazione di spiritualità e libertà peculiare della sua opera. La forza del dipinto sta nella capacità di arrivare alla sensibilità dell’osservatore e di incoraggiare la meditazione. Klein, considerato uno dei più importanti artisti internazionali del dopoguerra, fu la figura principale del Nouveau Réalisme, il filone francese del movimento americano New Dada, il cui fine era un’arte di diretta espressività provocatoria. I suoi lavori includono dipinti deliberatamente bruciati e la serie di ”antropometrie”, corpi di modelle colorate con il famoso blu e trascinate sulla tela per lasciare un’impronta sotto la direzione di Klein e con l’accompagnamento di una sinfonia da lui composta.

IKB 79 | Yves Klein, 1959. Pigmento e resina sintetica su tela

“Antropometrie”

Fonte: “The Art Book” – Mondadori
Voce e video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma

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Musica per l’Anima – Images of Tomorrow | UNICORN HEADS

”Images of Tomorrow” Unicorn Heads, 2019

”Paesaggio marino” Emil Nolde, 1946


Video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma”

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