A vortice s’abbatte

sul mio corpo reclinato

un suono d’agri lazzi.

Scotta la terra percorsa

da sghembe ombre di pinastri,

e al mare là in fondo fa velo

più che i rami, allo sguardo, l’afa che a tratti erompe

dal suolo che si avvena.

Quando più sordo o meno il ribollio dell’acque

che s’ingorgano

accanto a lunghe secche mi raggiunge:

o è un bombo talvolta ed un ripiovere

di schiuma sulle rocce.

Come rialzo il viso, ecco cessare

i ragli sul mio capo; e via scoccare

verso le strepeanti acque,

frecciate biancazzurre, due ghiandaie.

(Eugenio Montale)

Monterosso, Cinque Terre (La Spezia) – Liguria

Condividi: